(Le informazioni sono state fornite direttamente dalle case editrici o prelevate dalla quarta di copertina)
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Autore | Titolo | Collana | Codice | Prezzo | Pagine | Traduzione | Ti. Originale |
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Io sono leggenda | Collezione immaginario Dark | 12 | 12,50 | 224 | Simona Fefè | I'm legend | |
"Il vampiro provoca l’accelerazione del battito cardiaco e il rizzarsi dei capelli. Ma è forse peggiore del genitore che consegna alla società un figlio nevrotico che si dà alla politica? … È forse peggiore dell’editore che riempie di brame lussuriose e letali gli onnipresenti espositori delle librerie? Fatti un bell’esame di coscienza, amore mio – è poi cosí malvagio, il
vampiro?" |
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Nato ad Allendale, New Jersey, il 20 febbraio 1926, Richard Matheson è autore di romanzi e racconti che hanno forgiato il gusto e le caratteristiche del ‘fantastico’ contemporaneo influenzando profondamente altri linguaggi, dal cinema ai fumetti ai videogiochi. La sua opera, accanto alla maestria nel tratteggiare il soprannaturale e la suspense, è caratterizzata da un realismo rigoroso e da una paradossale ‘credibilità’, da un’attenzione commossa a quell’umanità marginale soggiogata da un potere, da un sistema, da una volontà che assume caratteri ‘mostruosi’. Matheson è stato definito da Ray Bradbury "uno degli scrittori piú importanti del XX secolo", e questo elogio dell’autore di Fahrenheit 451 è giustificato dall’impatto dell’opera di Matheson sull’immaginario popolare: anche chi non lo ha mai sentito nominare ha sicuramente visto qualcuna delle sue creazioni. Oltre a racconti e romanzi gialli, di fantascienza, horror, fantasy e western, Matheson ha collaborato a lungo con il cinema e la televisione. Ha scritto alcuni degli episodi piú memorabili di Ai confini della realtà, e diversi suoi romanzi e racconti sono stati adattati per il grande schermo, tra cui Tre millimetri al giorno (Radiazioni BX: distruzione uomo, 1957, diretto da Jack Arnold), Io sono leggenda (due film: L'ultimo uomo della Terra, 1963, diretto da Ubaldo Ragona e interpretato da Vincent Price; 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra, 1971, diretto da Boris Sagal, con Charlton Heston); La casa d'inferno è stato tradotto in film nel 1973 dal regista John Hough, col titolo Dopo la vita. Da Appuntamento nel tempo Jeannot Szwarc ha tratto Ovunque nel tempo, 1980, interpretato da Christopher Reeve. Da Io sono Helen Driscoll è stato tratto nel 1999 Echi mortali, con Kevin Bacon. Importante è anche la sua collaborazione con Roger Corman, per il quale ha sceneggiato alcuni dei film tratti da Edgar Allan Poe: I vivi e i morti, 1960; Il pozzo e il pendolo, 1961; I racconti del terrore, 1962; I maghi del terrore, 1963. Matheson ha anche scritto la sceneggiatura del primo film di Stephen Spielberg, Duel. Nel corso di una carriera che dura da oltre cinquant’anni, Matheson ha vinto numerosissimi premi, tra cui l’ Edgar Allan Poe e un premio Bram Stoker alla carriera. |
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In questo piccolo mondo | Collezione immaginario Dick | 17 | 14,00 | 345 | Simona Fefè | Puttering About in a Small Land | |
Due famiglie si incontrano nella California del dopoguerra. Roger e Virginia sono in crisi, lui è indeciso e instabile, lei una donna determinata e tirannica, mentre Chic e Liz Bonner sono molto diversi, un uomo d’affari convenzionale e all’antica e una donna sensuale e sognante. Entrambe sono coppie in bilico, vacillanti e insicure sul baratro di un mondo complesso che non lascia spazio e tempo per l’adattamento, per gli errori. Il loro incontro, nella scuola dove hanno iscritto i propri figli, dà il via a una situazione senza ritorno, e innesca un vortice di sentimenti e passioni, di tradimenti e vendette. Sullo sfondo, l’America vive una trasformazione radicale che investe allo stesso tempo, e con la stessa feroce crudeltà, le donne, gli uomini e le strutture sociali, portando la guerra nel cuore degli individui e dei rapporti umani. |
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Romanzo dell’America profonda degli anni Cinquanta, teatro della condizione umana del dopoguerra, cronaca di una trasformazione globale all’alba della nascente cultura tecnologica di massa, In questo piccolo mondo rivela le ambizioni letterarie di Philip K. Dick nel suo tentativo di raccontare la Storia attraverso i turbamenti e le individualità di personaggi ai margini di un’epoca. Appassionato e crudele, colmo di una partecipata disperazione, il romanzo tratteggia un ritratto inedito della California colpita dalla crisi seguita alla chiusura delle fabbriche belliche e ancora coacervo irrisolto di modernità e violenza sociale, una California lontanissima da quella vagheggiata e ritoccata da Hollywood quale terra della nostalgia per un’infanzia perduta. Dick racconta invece le vicende di persone che vivono con difficoltà ogni tappa dell’essere adulti, dalla famiglia, al lavoro, all’attesa di un futuro migliore. Un futuro che per l’autore americano è spesso saturo di segnali contraddittori, quelli di una società che fatica a comprendere un cambiamento epocale e che reagisce con una brutalità che lascerà a lungo le sue tracce nell’universo America. | ||||||||
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Cuore di Corvo | Il libro d'oro | 141 | 17,00 | 384 | Nicola Gianni | ||
Il terzo romanzo della Saga dei Rigante |
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David A. Gemmell, nato in Inghilterra nel 1948, è considerato uno dei più autorevoli scrittori di fantasy al mondo. Conosciuto in Italia grazie alla Saga dei Drenai, The Legend (1984), The King Beyond the Gate (1985), Waylander (1986), Quest for Lost Heroes (1990) e con l'ultimo e conclusivo The Drenai Tales (1994), ha raggiunto un notevole successo pubblicando il suo secondo ciclo "Le Pietre del Potere", che sconfina nella science-fantasy. Nella collana Il Libro d'Oro Fanucci ha pubblicato La Perla Nera, romanzo indipendente, e il ritorno del ciclo dei Drenai, con i romanzi Guerrieri d'inverno e L'impeto dei Drenai. È seguito a ottobre 1999 l'ottimo Eco del grande Canto, di nuovo un romanzo autonomo dai grandi cicli di questo scrittore, e poi la "Saga dei Rigante", che comprende i romanzi Spada nella tempesta e Falco di Mezzanotte. |
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La Leggenda dei Drenai | Collezione immaginario fantasy | 14,00 | 384 | Nicola Gianni | |||
Il ciclo piú famoso di David Gemmell, il maestro inglese della fantasy eroica Druss dei Drenai, il Capitano dell’Ascia, è una leggenda tra gli uomini. Le storie sulle imprese dell’onnipotente guerriero si narrano in ogni angolo del mondo. Ma persino Druss può diventare vecchio. E decidere di voltare le spalle alla gloria, ritirandosi da solo tra le montagne, in attesa della sua antica e grande nemica: la morte. Schiere di truppe barbariche sono in marcia, guidate da un sovrano astuto e spietato che si accinge a conquistare i regni vicini per dimostrare al mondo la forza e il coraggio della sua gente. Solo Dros Delnoch, la possente fortezza voluta dal leggendario conte di Bronzo, blocca loro il cammino. E sulle sue mura si erge un guerriero che non ha mai perso una battaglia, un uomo che non ha mai tradito i propri principi: Druss, la Leggenda... |
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Con questo romanzo, il primo della Saga dei Drenai, ciclo fra i piú popolari e amati della fantasy contemporanea, David Gemmell si è conquistato l’ammirazione dei lettori e dei colleghi. Harry Turtledove ha scritto: "La leggenda dei Drenai è un racconto esaltante, di grande purezza, una favolosa fusione tra Robert E. Howard e David Eddings". | ||||||||
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Le spade dei Drenai | Collezione immaginario fantasy | 14,00 | 352 | Nicola Gianni | |||
"Il Dragone era morto. Scosse la testa e chiuse gli occhi. Ananais, Decado, Elias, Beltzer. Tutti morti. Traditi dal pensiero che il dovere e l’onore fossero i valori piú importanti della vita. Morti perché avevano creduto che il Dragone fosse invincibile e che alla fine il bene trionfasse sempre..." I tempi sono cambiati. Una volta la fortezza di Dros Delnoch si ergeva fiera e inespugnabile, difesa dal piú potente degli eroi drenai, Druss la Leggenda. Ora un imperatore tirannico e folle controlla la fortezza, e il suo volere viene imposto ovunque da creature abominevoli e feroci, metà uomo e metà bestia. Tenaka Khan è un principe mezzosangue, odiato dai drenai per il suo sangue Nadir, e dai Nadir per i suoi antenati drenai. Ma è il solo ad avere un piano per distruggere l’imperatore, e un gruppo di eroi sa che questa è l’unica strada verso la libertà. Anche se affidarsi al mezzosangue vuol dire scendere a patti col piú antico nemico dei Drenai... |
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Con questo romanzo, il secondo della Saga dei Drenai, pubblicato originariamente nel 1985, David Gemmell ha approfondito il mondo e i personaggi di un ciclo sospeso tra magia e avventura, malvagità ed eroismo. | ||||||||
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L'assassino che è in me | Collezione Jim Thompson | 2 | 13,00 | 233 | Anna Martini | The Killer Inside Me | |
Lou Ford è il vicesceriffo di una piccola città del Texas. La cosa peggiore che si può dire di lui è che è un pò noioso, un pò troppo lento, a volte saccente. Ma nessuno immagina il suo 'male nascosto', quella malattia che lo ha quasi rovinato quando era giovane. E quel male è di nuovo sul punto di tornare in superficie, irrefrenabile e violento. Perché la vita non ha niente da dare agli uomini come Lou, se non brevi momenti di feroce energia sempre raggelati dall'oceano nero del destino. "Se il buon Dio ha commesso un errore, con noi esseri umani, è quello di farci desiderare di vivere anche quando abbiamo ben poche scuse per farlo..." Pubblicato originariamente nel 1952, "L'assassino che è in me" è stato incluso dalla prestigiosa 'Library of America' nel volume dedicato al noir americano degli anni Cinquanta, insieme a opere di Patricia Highsmith e di David Goodis, ed è considerato 'uno dei più travolgenti e coraggiosi romanzi noir mai scritti'. Narrato dal punto di vista di un personaggio in apparenza normale ma intimamente violento e sanguinario, il romanzo esplora l'inferno privato di uno psicopatico attraverso una narrazione audace e innovativa. Dopo averlo letto nel 1955, Stanley Kubrick assume Thompson come sceneggiatore, e con lui scriverà due film: "Rapina a mano armata" e, due anni più tardi, "Orizzonti di gloria". "L'assassino che è in me" è un testo centrale dell'opera di Jim Thompson, e il romanzo che ha sancito il culto noir dello scrittore americano. |
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Nel settembre del 1952, quando la Lion Books pubblica direttamente in edizione tascabile L'assassino che è in me, Jim Thompson ha quarantaquattro anni, un alcolismo ormai cronico, tre romanzi di nessun successo alle spalle. Nato nel 1908 ad Anadarko, Oklahoma, ha vissuto, attraverso le gesta del padre, sceriffo, avvocato, politicante, speculatore petrolifero, fallito cronico, l'intera traiettoria del capitalismo americano di inizio secolo, fino al suo crollo nel 1929. Per mantenere la famiglia d'origine e poi quella acquisita, è stato costretto a una serie interminabile di mestieri, che lo hanno portato a stretto contatto con il campionario di reietti che popolerà i suoi libri: sindacalisti e vagabondi, piccoli gangster e sceriffi, prostitute e bigotte. All'inizio degli anni Trenta è entrato in contatto – dopo una breve esperienza da studente universitario e aspirante poeta – con il mondo delle riviste pulp, scrivendo soprattutto storie romanzate di delitti realmente avvenuti e pubblicandole su periodici come True Detective. È poi entrato nel Federal Writers' Project, arrivando a dirigere la sezione dell'Oklahoma; in quel periodo, con ogni probabilità, ha aderito al Partito comunista americano. Proprio dall'incontro tra Marx e Freud, tra l'esplorazione del capitalismo americano e dei suoi mali e la capacità di calarsi negli orrori e nelle dissociazioni della mente umana, Thompson trae la linfa vitale che scorre in tutti i suoi romanzi, a cominciare da Now and on Earth, scritto – vuole la leggenda – in una squallida stanza d'albergo di New York, nell'arco di tre settimane vissute in un perenne stato di stupore alcolico. Chiamato a elencare i suoi modelli letterari, Thompson si limiterà sempre a citare due libri, letti e riletti per tutto il corso della sua vita: Il Capitale e Edipo Re. La forza eversiva di Thompson, la sua capacità di evocare le mille distorsioni del sogno americano, si esaltano e trovano libero spazio nella formula del paperback dei primi anni Cinquanta, nel rapporto con un'industria che lo paga poco ma regolarmente e che accetta i suoi prodotti senza troppe domande e con ancor meno costrizioni. Nel giro di cinque anni, dal 1952 al 1957, Thompson pubblica qualcosa come quindici romanzi, di cui almeno sei (L'assassino che è in me, Savage Night, A Swell-Looking Babe, A Hell of a Woman, The Nothing Man, Dal buio, dolcezza) sono considerati dalla critica tra le espressioni piú perfette del noir. Nel 1955, Stanley Kubrick, che ha letto L'assassino che è in me e lo considera "il piú grande romanzo su una mente criminale che sia mai stato scritto", assolda Thompson come sceneggiatore per Rapina a mano armata, tratto da un romanzo di Lionel White. L'esperienza viene poi ripetuta due anni piú tardi, con Orizzonti di gloria. Benché entrambi i film lascino il segno – e valgano a Kubrick una meritata fama – Thompson non riesce a sfondare a Hollywood, né come sceneggiatore, produrrà solo qualche script televisivo, né come romanziere (dovrà attendere il 1972 perché un suo libro, Getaway, venga portato sugli schermi). Sempre piú segnato dall'alcolismo, scrive in modo ormai sporadico, ma riesce ancora a estrarre dal cilindro almeno tre capolavori: lo stesso Getaway, nel 1959, The Grifters nel 1963 (da cui Stephen Frears ha tratto il fortunato Rischiose abitudini, forse la miglior trasposizione da Thompson) e Colpo di spugna nel 1964 (anch'esso tradotto in film da Bertrand Tavernier). Un breve cameo-omaggio nel film Marlowe, poliziotto privato (1975) di Dick Richards, lo ritrae a fianco di Robert Mitchum, due anni prima della morte, nel 1977. Thompson in quel momento è completamente dimenticato nel suo paese – dove i suoi romanzi rimarranno fuori stampa ancora per diversi anni, prima della riscoperta – ma oggetto di un tenace culto in Europa, e soprattutto in Francia. |
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Damlo il roscio - La spina del drago | Ragazzi | 9 | 14,50 | 320 | |||
In un mondo pieno di misteri e magie vive il giovane Damlo, un ragazzo dai capelli rossi come la brace, sensibile e sognatore. Ma un giorno, improvvisamente, accade qualcosa di strano: Damlo si risveglia a bordo di un carro, ferito alla testa e con le mani legate. Non ricorda più nulla… Chi sono quei bizzarri personaggi che guidano il carro? Dove vanno, cosí di fretta? Cosa nascondono con tanta cura? E perché tutti quelli in cui s’imbattono se la prendono con loro? La sorte ha coinvolto il ragazzo in eventi piú grandi di lui, costringendolo a fuggire in un territorio ostile. Per salvarsi la vita, Damlo dovrà mettere a frutto ogni sua capacità, sfidando se stesso e affrontando mille agguati e tradimenti. E nell'ombra un mistero lo perseguita: un segreto antico e pericoloso, che si nasconde dentro di lui… |
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Luca Trugenberger è nato a Milano nel 1955 da padre luganese e madre palermitana, e Il risveglio dell'ombra è il suo primo romanzo. È stato ufficiale nei corpi d'élite dell'esercito elvetico, quindi ha lasciato la divisa e si è iscritto alla facoltà di medicina, a Ginevra, per trasferirsi in seguito a Roma, dove si è specializzato in psicoterapia. In passato è stato anche attore e per dieci anni ha frequentato i teatri d'Italia, scoprendo il fascino delle storie, del racconto, della scrittura. Da qui sono nate le avventure di Damlo il Rosso. |