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Autore | Titolo | Collana | Codice | Prezzo | Pagine | Traduzione |
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Marco Della Corte | Trenta giorni | Cosmo Argento | CA313 | 16.000 | ||
![]() Anno 2028. E mentre il corpo e la mente di lei cambiano giorno dopo giorno rendendola più forte, intelligente ed aggressiva, i militari del progetto "Adamo" cercano in ogni modo di rintracciarla, scatenando così una caccia nella quale la posta in gioco non è solo la sopravvivenza di Laura, ma quella di tutta l'umanità. |
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Stanley G. Weinbaum | Un'odissea marziana | Cosmo Oro | CO189 | 22.000 | ||
![]() Antologia celebrativa di Stanley G. Weinbaum contiene le opere: In questo libro sono riuniti le migliori e più famose opere di questo grandissimo autore, precedute da una introduzione di Sam Moskowitz. |
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Stanley Grauman Weinbaum (1900-1935), ingegnere, fu uno degli innovatori della narrativa fantascientifica. Con un solo racconto, Un'odissea marziana, apparso sul fascicolo del luglio 1934 di Wonder Stories, si creò una reputazione e diede il colpo di grazia al cliché degli extraterrestri visti solo come possibili invasori della Terra e dotati sempre di intenti malvagi. Le sue storie, vivaci ed eleganti, presentavano invece intelligenze strane e complesse, esseri alieni non necessariamente "cattivi" ma spesso al di fuori della logica umana: celebre è rimasto il personaggio di Tweel, la creatura marziana simile a uno struzzo. Weinbaum, che morì prematuramente nel dicembre del 1935 gettando nello sconforto più totale gli appassionati dell'epoca, ci ha lasciato solo un paio di romanzi brevi e una quindicina di racconti. |
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Wilkie Collins | La maledizione del diamante indiano | Narrativa | CN147 | 24.000 | ||
![]() Soltanto il dio della Luna sfuggì alla razzia dei conquistatori maomettani. E quella divinità che portava sulla fronte il diamante, fu salvata da tre bramini, i quali la rimossero furtivamente e la trasportarono nella seconda delle città sacre indiane: Benares. La leggenda dice che la notte in cui il simulacro venne sistemato nella sua nuova dimora, il dio Visnù apparve ai tre bramini e comandò che da allora in poi, sino alla fine delle generazioni umane la Pietra della Luna fosse vigilata da tre sacerdoti, notte e giorno. Prima di sparire, Visnù predisse sventure a qualsiasi mortale che avesse osato porre la mano sulla gemma sacra e a tutti coloro della sua stirpe e del suo casato che ne fossero entrati in possesso dopo di lui. I secoli si susseguirono, e nei primi anni dei diciottesimo salì al trono Aurungzebe, imperatore di Dehli. Il santuario del dio dalle quattro mani fu profanato e la Pietra della Luna venne rubata da un ufficiale superiore dell'esercito di Aurungzebe. Nell'impossibilità di recuperare con la forza il tesoro perduto, i tre bramini guardiani lo seguirono travestiti e lo sorvegliarono. Il guerriero che aveva commesso il sacrilegio morì miseramente; la Pietra della Luna, recando con sé la maledizione, passò dalle mani di un miscredente maomettano a quelle di un altro; e sempre, attraverso tante generazioni, i successori dei tre bramini vigilavano, in attesa del giorno in cui la volontà di Visnù il Salvatore avrebbe propiziato di rientrare in possesso della gemma sacra. Nei primi anni del diciottesimo secolo il diamante cadde nelle mani di Tippù, sultano di Serin- gapatam, che lo fece incastonare nell'elsa di una scimitarra e ordinò che fosse conservata tra i tesori della reggia. Alla corte di Tippù comparvero tre dignitari sconosciuti, che per i loro preziosi servigi conquistarono la fiducia del sultano convertendosi, o fingendo di convertirsi alla fede musulmana; Erano i tre bramini che vigilavano in segreto. Questa era la leggenda della Pietra della Luna, che veniva racconata nel campo dell'esercito inglese che qualche tempo dopo avrebbe conquistato la città di Seringapatam, dando l'occasione a un suo ufficiale di impadronirsi del diamante che anni dopo portò con sé in Inghilterra. |