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Autore | Titolo | Collana | Codice | Prezzo | Pagine | Traduzione |
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Alfred Bester | Connessione computer | Cosmo Argento | CA325 | 10,50 | 224 | Roberta Rambelli |
![]() Connessione computer è un romanzo ricco di sorprese: viaggi nello spazio e nel tempo, immortalità, umorismo, follia, intelligenza, una storia che si svolge senza un attimo di respiro e con personaggi indimenticabili. Sparso in un sistema solare frenetico e sovraffollato, esiste un piccolo gruppo di immortali. La loro età varia da quella di Hic-Haec-Hoc, un uomo di Neanderthai che nelle sue migliaia di anni di vita non è diventato affatto più intelligente, a Daniel Curzon, il ragazzino terribile del gruppo, con soli 250 anni. Il procedimento dell'immortalità, però, non "attecchisce" su tutti, e in effetti Curzon, soprannominato Guig, non è ancora riuscito a produrre un nuovo immortale da aggiungere al suo gruppo. Ma Guig ha un nuovo bersaglio: il dottor Sequoya Guess, un brillantissimo giovane fisico cherokee. Guess però subisce un incidente quando il programma spaziale da lui diretto termina in una catastrofe, e questo accade prima che Guig riesca a raggiungerlo... tuttavia riesce ugualmente a trasformarlo in un immortale. Guess incomincia la sua nuova vita impadronendosi dell'Extro, la rete di computer che controlla tutte le attività sulla Terra, e gli immortali si uniscono a lui. Lo scopo è quello di ricominciare il programma spaziale per studiare la possibilità che le radiazioni dello spazio servano a creare una nuova razza di superuomini e, per quanto riguarda gli immortali, di divertirsi un poco tutti insieme. Ma è l'Extro a ottenere la supremazia su Guess, invece, e il computer inizia sistematicamente a distruggere la civiltà sulla Terra, senza alcuna comprensibile ragione. Il compito dei gruppo di immortali diventa a questo punto molto serio, anzi decisivo: salvare le proprie vite e l'esistenza della razza umana. |
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Olaf Stapledon | Sirius | Cosmo Argento | CA326 | 10,50 | ||
![]() Sirius è l'avvincente storia degli esperimenti condotti per ottenere un cane (maschio) dai poteri superiori: un supercane con un'intelligenza eguale e forse maggiore di quella di un essere umano. I metodi con cui questo cane viene addestrato, i problemi del suo adattamento sia alla società umana sia a quella canina, sono descritti in modo brillante e incisivo. Le conseguenze di una relazione amorosa (con tutte le sue implicazioni) tra Sirius, e Plaxy, la ragazza che lo ha allevato, forniscono una lettura indimenticabile per le allusioni allegoriche alla situazione razziale del mondo. All'interno della fantascienza Sirius è un vero capolavoro, pregno di significati, di poesia e di grande bellezza stilistica. Con questo libro, Stapledon dimostrò come sarebbe stato molto arduo mettere in dubbio la sua maestria di narratore. |
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Olaf Stapledon nacque a Liverpool, dove abitò per gran parte della sua vita. Studiò a Oxford e lavorò per diciotto mesi in un ufficio marittimo di Liverpool e per quattro anni militò durante la prima guerra mondiale in Francia nelle formazioni di assistenza medica. Laureato in filosofia, insegnò all'università della sua città letteratura inglese e storia dell'industria. Morì nel 1950. Per la portata delle sue speculazioni e per l'originalità con cui seppe tradurle in opere narrative di singolare fattura e grande respiro, viene considerato uno dei fondatori della moderna letteratura di fantascienza. Fra i suoi titoli più famosi si ricordano Infinito, Il costruttore di stelle e il presente Sirius. |
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Murray Leinster | Il pianeta dimenticato | Cosmo Oro | CO196 | 12,40 | ||
![]() i terrestri avevano seminato la vita su quel pianeta, ma poi era stato dimenticato e la natura aveva fatto il suo corso. Durante l'esplorazione dell'universo, la ricerca di pianeti abitabili era diventata una necessità di sopravvivenza per gli esseri umani; ma erano troppi quelli su cui la vita non esisteva. E così, intere flottiglie di astronavi pattugliarono lo spazio, per "seminare" la vita su mondi sterili, e creare i presupposti per la successiva colonizzazione umana dell'universo. L'astronave Teti fu la prima ad atterrare sul pianeta senza nome, ma per un curioso incidente, quel pianeta venne dimenticato... anche perché era stato "seminato" solo fino a un certo stadio. Quel mondo al di fuori delle rotte galattiche, al di fuori del consorzio dei mondi civilizzati, era diventato un inferno: un ribollire primordiale di vita nelle sue forme elementari, E su quel pianeta, un giorno, approdarono dei naufraghi dello spazio... un gruppo di esseri umani, provenienti da mondi diversi, armati solo di una disperata volontà di sopravvivenza. Questa è la storia della lotta dei discendenti di quei naufraghi per sopravvivere contro la vita ostile del "pianeta dimenticato": una storia epica, eroica, affascinante, nella quale gli uomini dovettero scontrarsi contro le incredibili forme di vita di un pianeta che pareva uscito da un incubo... mentre la sola speranza di salvezza si trova nelle sconfinate distese del cosmo! |
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MURRAY LEINSTER, americano, scrittore e scienziato (è inventore di alcune moderne tecniche elettroniche, e noto per il procedimento cinematografico utilizzato da Kubrick per "2001: Odissea nello Spazio") è scomparso nel giugno del 1975, dopo essere stato per oltre sessant'anni, il più popolare tra gli scrittori di fantascienza americani. Il suo capolavoro indiscusso è questo romanzo: "Il pianeta dimenticato", che è considerato uno dei classici più importanti della fantascienza di tutti i tempi, un'opera nella quale Leinster ha mescolato avventura, umorismo, inventiva, ottenendo un clamoroso successo in tutto il mondo. | |||||||
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Robert Howard e Gianluigi Zuddas | Solomon Kane il giustiziere | Fantacollana | FA179 | 12,30 | ||
![]() Solomon Kane fu il primo personaggio inventato da Robert Howard e a detta di molti critici anche il meglio riuscito. Robert Weinberg, studioso delle opere di Howard, afferma che Solomon Kane è una delle poche figure letterarie di Howard a possedere uno spessore psicologico, cosa rara per le narrativa pulp dell'epoca, poiché esso è tormentato dai dubbi e dallo sconcerto delle sue azioni, ma nello stesso tempo è animato da nobiltà d'intenti e quindi dall'incrollabile fede di essere nel giusto. Solomon Kane che incontriamo in questo volume che raccoglie l'intero ciclo delle sue storie, di aspetto severo e paludato di nero, il volto pallido incupito dalle folte sopracciglia che sormontano occhi ardenti, venne fatto nascere da Robert Howard nel Devonshire, sulla tormentata costa occidentale dell'Inghilterra, patria di numerosi soldati di ventura, come Sir Francis Drake e Sir Richard Grenville con i quali Solomon Kane avrebbe in seguito avuto contatti. Venne allevato nell'ortodossia puritana del XIV secolo e a giudicare dalla sua abilità nella scherma fu addestrato nell'uso della spada sin dalla sua più tenera età. Cominciò i suoi vagabondaggi e le sue avventure per sfuggire alle persecuzioni dei puritani scatenate dai sovrani Tudor, mosso dall'ansia di vendetta. Kane non conosceva pietà né perdono; il male, per lui, era un sigillo indelebile che perdurava anche dopo l'annientamento dei suoi avversari. Assistiamo così alle mirabolanti e perigliose avventure di questo mitico personaggio della Heroic Fantasy attraverso il suo vagare in terre straniere ed esotiche, in cui si trova a combattere i pirati turchi, a ricercare fanciulle rapite da tribù africane, a partecipare a sanguinose battaglie navali, a condurre guerriglie contro amerindi e cannibali, ad affrontare duelli contro nemici che non sempre sono umani. La spiegazione che Solomon Kane dette di se stesso fu la seguente: "finché ci saranno uomini perseguitati e donne oltraggiate, finché i deboli di questa terra, umani e animali, soffriranno, non potrà esserci riposo per me sotto i cieli azzurri, né pace a una tavola o in un letto." |
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Ornella Lepre | Il respiro delle montagne | Fantacollana | FA180 | 12,50 | ||
![]() Una sola volta, nella storia del Continente, gli eserciti di tutte le razze si erano uniti e avevano combattuto fianco a fianco per liberarsi della presenza delle malefica forza di Kaal. Da allora sono passati centinaia di anni, e il ricordo dell'Alleanza è ormai lontano. Ma qualcosa sta succedendo nelle remote Terre di Nemer: le Montagne Gemelle, i picchi in cui il potere di Kaal era stato rinchiuso, hanno ricominciato a respirare e, a ogni respiro, il loro cuore di ghiaccio e fuoco si spinge attraverso fiumi e laghi, sempre più lontano, distruggendo ogni forma di vita sul suo cammino. Nelle lontane regioni dell'Est vengono avvistate tracce dei Morik, i servitori di Kaal nati dal Respiro delle Montagne, il cui numero cresce immensamente. Kaal non è stato sconfitto per sempre, e presto attaccherà tutte le razze che popolano il Continente, e per loro sarà la fine. Il vecchio Mago Toran conosce il pericolo che incombe; lui sa anche che nessun'arma può sconfiggere Kaal, né può farlo alcun tipo di magia, perché Kaal può essere distrutto soltanto dal suo stesso potere. |
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Ornella Lepre, redattrice di numerose riviste online e collaboratrice del mensile "Evolution", è nata a Napoli nel 1981. Con questa sua prima opera l'autrice ha creato una storia originale e inedita per trama, situazioni e colpi di scena; una storia coinvolgente per la sua rara suggestione, dove popoli, razze di un Continente fantastico, ognuna delle quali con caratteristiche morfologiche difficili da accettare dalle altre, si uniscono per contrastare il ritorno di una malefica forza la cui presenza significherebbe la fine della civiltà. | |||||||
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Mark Twain | Un americano del Connecticut alla corte di re Artù | Narrativa Nord | CN158 | 11,50 | ||
Un grande capolavoro della narrativa mondiale che ha affascinato e divertito intere generazioni di lettori Un'opera fondamentale della letteratura fantastica accolta sin dalla sua apparizione in maniera trionfale e celebrata ovunque per la sua arguzia Un Americano del Connecticut alla corte di Re Artù, come molti altri capolavori di Mark Twain, scaturisce da un'idea divertente e provocatoria; tuttavia, anche se non smarrisce mai il suo carattere comico e dirompente, l'opera si trasforma in qualcosa di più complesso e affascinante, toccando una grande varietà di toni, profondi e riflessivi, cupi e beffardi. Infatti, Hank Morgan, misteriosamente sbalzato nell'Inghilterra del sesto secolo, deve pensare dapprima a salvare la pelle, perché chi se lo vede comparire di fronte non trova idea migliore di spedirlo a marcire in qualche segreta; ma con l'aiuto del devoto Clarence, Morgan riesce a compiere due autentici "miracoli" che rovesciano d'incanto la sua fortuna: accecare il sole approfittando di un'eclisse, e distruggere una torre con la polvere da sparo. Considerato quindi un Mago in grado di ridicolizzare perfino la grandezza di Merlino, Morgan è subito nominato Sir Boss e si avvia a diventare Primo Ministro di Re Artù. E a questo punto non sa resistere all'impulso di elargire tutta la grandezza e i benefici della civiltà del diciannovesimo secolo, ma quello che risulta dall'impatto delle sue azioni è qualcosa di assolutamente imprevedibile e travolgente... Tra scene spassose e dissacranti, pensosi ripiegamenti o squarci di inquietante violenza, l'antico e il moderno s'inseguono e si fronteggiano per tutto il corso dei libro, finché alla fine si scontrano nell'ultima definitiva battaglia. |
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Arthur Conan Doyle | Il mondo perduto | Narrativa Nord | CN159 | 12,40 | ||
![]() la Landa dei Mille Fuochi, al di là della quale si ergeva l'inaccessibile "Pinnacolo" che rappresentava la salvezza dell'umanità. Dopo mille tara la civiltà dei Ricercatori di Kronweld stava morendo. Nessuno, dopo il leggendario Igon, aveva osato sfidare i misteri della "Landa dei Mille Fuochi" che tingeva di fiamme violette il cielo notturno della Città, né aveva cercato di penetrare il mistero della vita nella selvaggia Landa Oscura. Ma Ketan, sfidando ogni falsità della Karildex, la perfetta macchina che integrava la volontà di tutti i cittadini di Kronweld, aveva deciso di opporsi al Consiglio dei Ricercatori. Voleva scoprire per quale motivo più nessuno nasceva sul pianeta, e tutte le nuove creature umane uscivano già mature dall'inaccessibile "Tempio della Nascita", situato sull'orlo del Confine che si ergeva come una muraglia di tenebre, e che era regno esclusivo delle Signore, sin dai tempi della "Prima Donna". E a questo lo spingeva una visione che l'aveva ossessionato da sempre: l'immagine di un deserto pieno di onde di sabbia bianca e scarlatta, in mezzo al quale c'era un maestoso edificio solitario dal quale una Voce chiamava... |
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James Oliver Curwood | Le pianure di Abramo | Narrativa Nord | CN160 | 12,40 | ||
![]() Una parte di esso dice: "Gli indiani ci consegnarono in principio venti prigionieri, ma promisero di lasciare liberi anche tutti gli altri. Il colonnello, non fidandosi di questa loro promessa, penetrò immediatamente fino nel cuore della regione, dove altri bianchi furono liberati, e con essi bambini e figli di padre indiano e di madre bianca; ma questi piccoli erano così selvaggi, che dovettero essere condotti al campo con mani e piedi legati, altrimenti non sarebbe stato possibile strapparli alle loro tende e alle loro capanne. Molte donne bianche si unirono ai pellerossa ed ebbero figli. Una madre disse al colonnello: "Come moglie di un indiano e madre di piccoli indiani, potrò ritornare nella casa dei miei genitori? Riceveranno i miei figli con amore? Vorranno le mie antiche amiche aver a che fare con la moglie di un capo indiano? E mio marito, così buono, così generoso, posso forse abbandonarlo?" Questo avvincente romanzo racconta le storie di un'epoca che la cinematografia non ha saputo rendere nella sua cruda ma commuovente realtà. Una realtà che James Oliver Curwood ha rintracciato nei documenti dell'epoca e che mettono in luce il patrimonio culturale più nobile del popolo indiano. |
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James Oliver Curwood, nato nel 1878 a Owosso, Michigan, figlio di un artigiano, con una principessa indiana come antenata, visse sempre a stretto contatto con la natura, anche come cacciatore, scrivendo le sue migliori opere in capanne da lui stesso costruite nella solitudine della foresta nordamericana. Attento studioso della storia di quelle regioni, si impegnò, anche dopo aver raggiunto il successo come autore, per la conservazione della loro fauna e del paesaggio. Morì a Owosso nel 1927. Dai suoi oltre trenta romanzi sono stati tratti numerosi film, l'ultimo dei quali "L'Orso" di J. Jacques Annaud. |