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Autore | Titolo | Collana | Codice | Prezzo | Pagine | Traduzione |
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Paul J. McAuley | Yama di Confluence | Cosmo Argento | CO310 | 24.000 | 339 | Luca Landoni |
![]() In questo terzo libro che conclude la trilogia
del pianeta artificiale "Confluence", McAuley spedisce Yama a
compiere la successiva tappa del suo viaggio solitario. Lo scudiero
Pandaras, abbandonato ai confini del mondo, è determinato a ritrovare il
suo padrone, e buona parte del romanzo si alterna tra le due avventure,
che convergono gradualmente. Pandaras e il gerodulo Tibor (una sorta di
schiavo sacro) si dirigono verso la città di Ophir, dominata dagli
eretici, dove si imbattono in una serie di malviventi e nell'instancabile
e apparentemente immortale Prefetto Corin del Dipartimento per gli Affari
Indigeni, a sua volta determinato a scovare Yama e ad usare i suoi poteri
allo scopo di sconfiggere gli eretici che hanno dichiarato guerra al
vecchio ordine delle cose. |
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Joseph H. Rosny | La guerra del fuoco | Cosmo Oro | CO186 | 24.000 | ||
Definito "il più visionario
dei naturalisti, e il più naturalista dei visionari" Joseph H. Rosny,
nato a Bruxelles nel 1856 e morto a Parigi nel 1940, è stato con Verne e
con Wells uno dei più grandi precursori della fantascienza moderna.
Autore di questo indimenticabile "La Guerra del Fuoco", che è
uno dei libri più tradotti nel mondo e dal quale è stato tratto
l’omonimo film diretto dal regista premiato con l’Oscar Jean Jacque
Annaud, J. H. Rosny ha elaborato uno stile di narrazione che è
espressione di una letteratura matura, capace di portare verso una
comprensione più profonda della natura e dell’intero universo. Famose
sono le sue opere Gli Xipéhuz, ritenuto il primo vero racconto di
fantascienza moderna, Un altro mondo, Nel mondo dei varianti, La morte
della terra nelle quali prendono forma ipotesi suggestive sull’esistenza
di mondi e di vita diversi da quella umana. Gli Ulhamr fuggivano spaventati nella notte. Erano impazziti per il dolore. Tutto pareva irreparabile e vano di fronte alla suprema calamità che li aveva colpiti: il Fuoco era morto. Nelle tre gabbie in cui lo custodivano lo avevano sempre mantenuto acceso: quattro donne e due guerrieri lo avevano incessantemente alimentato, giorno e notte. Il Fuoco aveva sempre ricevuto dai suoi custodi la sostanza che gli dava vita. Era stato tenuto al riparo dalla pioggia, dagli uragani, dalle inondazioni, senza mai cessare d’inazzurrarsi al mattino e d’insanguinarsi la sera. La sua forza possente allontanava il Leone Nero e il Leone Giallo, l’Orso delle Caverne e l’Orso Grigio, il Mammut, la Tigre e il Leopardo. Le sue tremolanti lingue rosse proteggevano l’uomo contro i pericoli del mondo. Il Fuoco dava ogni gioia; dava alle carni sapore, induriva le punte delle lance, spezzava la pietra dura; gli uomini ricevevano da lui una dolcezza piena di vigore; con lui l’orda era al sicuro nelle pericolose foreste, nella savana sconfinata, in fondo alle nere caverne. Era il Padre, il Custode, il Salvatore, ma era anche più feroce, più terribile dei Mammut, quando fuggiva dalle gabbie e divorava gli alberi. Ora il Fuoco era morto! Il nemico aveva distrutto le gabbie che lo contenevano. Quale sventura era caduta su di loro? Fauhm, il vecchio capo dell’orda, alzò le braccia verso il cielo con un lungo lamento. – Che faranno gli Ulhamr, senza il Fuoco? – gridò. – Come vivranno? Chi li difenderà contro le belve e il vento gelido dell’inverno? Non potremo più scaldare i nostri corpi, e le punte delle nostre lance resteranno fragili e molli. Colui che saprà riconquistarlo sarà il fratello di Fauhm; avrà Gammla, figlia di mia sorella, e quando io morirò, il bastone del comando sarà suo! Allora Naoh, figlio del Leopardo, si levò e disse: – Dammi due guerrieri dalle gambe forti e veloci, e andrò io a prendere il Fuoco dai Figli del Mammut o dai Divoratori d’Uomini, che hanno i loro territori di caccia sulle rive del Grande Fiume. Il vecchio, volgendosi al giovane, disse: – Fauhm ha una lingua sola. Se tu saprai riportarci il Fuoco, avrai Gammla, e sarai il figlio di Fauhm. |
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Fabiana Redivo | Il figlio delle tempeste | Fantacollana | FA170 | 24.000 | ||
Un’avventura magica, una vicenda
senza precedenti, in un crescendo appassionante di intrighi, duelli,
guerre, che rimarrà impressa nella mente dei lettori. L’Oscura Soth è giunta tra gli uomini, e per imporre il suo malefico potere intende servirsi dell’ambizioso Pyrikos-Sakumer, re della regione di Kar-Vultan. Il suo primo obiettivo è quello di eliminare Elias, comandante della Guardia Reale della regina Harjdia. Ma ha fatto i suoi progetti senza tener conto di Derbeer, il giovane Mago talassiano dai molti talenti, senza contare che lo stesso Elias è solo in parte un Afran e nelle sue vene scorre il nobile sangue degli inafferrabili Figli del Vento, oltre a essere aiutato da un compagno-servitore pyrikoi dalle origini misteriose. Un’avventura magica senza precedenti, in un crescendo emozionante di intrighi, duelli, guerre, che appassionerà i lettori. Fabiana Redivo, è nata nel 1960 a Trieste dove vive. È sposata e la sua vita è stata recentemente allietata dall’arrivo di un maschietto. È sempre stata un’appassionata lettrice di narrativa fantasy con una particolare predilizione per David Eddings, Tolkien, e Katharine Kerr. Dice di non essere mai soddisfatta di quello che ha scritto e a ogni rilettura sarebbe tentata di intervenire per affinare qui e là lo stile. Ma prima di cimentarsi nella dimensione del romanzo, l’Autrice ha scritto numerosi racconti con i quali ha partecipato a concorsi lettterari dove ha ottenuto lusinghieri apprezzamenti. L’ultimo suo racconto "Il Sigillo dei due mondi" è stato finalista al Concorso Letterario Nord ottenendo molti consensi. Alex Voglino, editor di questa collana, che ha esaminato e approvato la pubblicazione del presente romanzo, nella sua scheda di valutazione presentata all’editore diceva: "Si tratta di un’opera matura e originale, costruita con maestria e scritta con uno stile perfetto. Ritengo che Il figlio delle Tempeste sia perfino superiore a molte opere di autori americani considerati maestri della moderna narrativa Fantasy". L’Editrice Nord è quindi particolarmente lieta di presentare questo romanzo, che è il primo di una trilogia, che senz’altro appassionerà i lettori della Fantacollana. |
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H. Rider Haggard | Olaf spada rossa | Narrativa | CN143 | 22.000 | ||
LE APPASSIONANTI AVVENTURE DEL
VICHINGO Olaf che dalle terre del nord scese con i suoi uomini per unirsi
all’impero romano di bisanzio nella lotta contro i musulmani.
La Saga di Olaf "Spadarossa" scritta
dal famoso H. Rider Haggard, autore del celeberrimo classico "Le
miniere di re Salomone", e riunita per la prima volta in un solo
volume (il ciclo è composto da tre parti: "La collana del
Vagabondo", "Bisanzio" e "La valle dei Re"),
narra le avventure del condottiero vichingo Olaf che a causa della spada
del Vagabondo sottratta da una tomba di un antico guerriero del Nord viene
soprannominato Olaf "Spada- rossa". La saga inizia con le prime
avventure nella sua terra natia e attraverso vicende mozzafiato,
costellate di visioni, antiche maledizioni, reincarnazioni, principesse,
grandi combattimenti, torture ed eroismi, si dipana nelle aree
dell’antico mondo dell’Impero Romano d’Oriente, dove Olaf incontrerà
finalmente la donna del Fato, che gli era apparsa qualche tempo dopo che
era penetrato nella tomba del Vagabondo. L’incontro sarà causa di
rocambolesche peripezie magistralmente narrate dal grande H. Rider Haggard,
che attraverso una perfetta caratterizzazione dei personaggi e delle
ambientazioni ha composto un’opera che fa parte a ragione dell’olimpo
dei classici della letteratura fantastica di tutti i tempi. |