Più punk del cyberpunk c'è lo screampunk: violento, duro, bastardo, senza argini, disperato come solo il futuro del mondo può essere.
Sumatra va contro le regole, la legge, l'etica e tutto ciò che è corretto sia politicamente che umanamente. Nel 2035 viene condannato a essere traslato nel 2095. Il mondo del futuro è marcio come quello che ha lasciato. Le scariche elettriche del suo controllore, le scopate che gli sono precluse, un lavoro asfissiante in fabbrica… il futuro è una prigione senza sbarre. Sumatra però è qualcosa che travalica persino la realtà. È il sogno di un vecchio parroco? È un supremo potenziato? È solo un volgare maniaco sessuale a cui il caso ha dato gli strumenti per salvare il mondo? Il suo urlo è l'urlo dell'autore del romanzo. Un urlo contro l'ipocrisia di un mondo che sta mostrando il suo lato più crudele e cruento.
Acquistabile su Delos
La mia opinione (21/09/2025):
Per commentare quest'opera dobbiamo prevedere due argomenti: il primo è il termine screampunk che vuole essere l'identificazione di un nuovo genere, il secondo è il contenuto e il messaggio al suo interno.
Lo scream del titolo non è l'urlo di paura come quello che possiamo trovare ad esempio nella serie di film dall'omonimo titolo ma è l'urlo di rabbia, di dolore quasi di disperazione dell'uomo che si sente avvolto, imbrigliato, stritolato dal sistema e dai poteri forti. Ed è anche l'urlo di chi vuole farsi sentire e capire da chi vede troppo integrato nel mondo, come assopito e anestetizzato, per farlo reagire allo status quo che sta subendo senza nemmeno rendersene conto. Il linguaggio va di pari passo, deve essere nudo e crudo senza gli orpelli della letteratura "alta", a volte volgare e senza limiti per essere il linguaggio di tutti i giorni di quello che una volta si chiamava il "popolino", inteso non in senso dispregiativo ma in rappresentanza della maggioranza in genere silenziosa della popolazione: operai, commesse, impiegati, negozianti, camionisti ecc.
Gualtiero Sumatra è un delinquente erotomane malato di sesso, il classico uomo che ogni genitore non vorrebbe mai vedere accompagnato con la propria figlia ma chissà perchè riesce a fare colpo sulla maggior parte delle donne, anche se sanno che poi dovranno pentirsene. Come condanna viene "traslato" nel 2095 dove comunque nè il suo comportamento nè tantomeno il suo linguaggio volgare cambieranno nonostante le dolorose punizioni inflittegli da sensori inseriti nel suo corpo. Ovviamente non riesce ad integrarsi in un futuro che si rivela asfissiante: i cittadini vivono una vita apatica, piatta e squallida e chi si ribella viene arrestato o si deve rifugiare nel dark web, un mondo illegale dove convivono delinquenti e disperati in fuga e sopportato dal "potere" perchè le alte sfere hanno i loro tornaconti anche in quegli "affari".
Sumatra inizialmente, col suo linguaggio e le sue azioni, mi ha ricordato i personaggi dei fumetti porno/erotici degli anni 70 ma poi in realtà il suo modo di esprimersi l'ho visto più simile ai testi di tante canzoni di genere rap, spesso in testa alle classifiche musicali, e cantate a memoria da quasi tutti i tennager e quindi, possa piacere o meno, simile al loro linguaggio quotidiano. Nella seconda parte, come in uno specchio, vediamo il suo alter ego ed il linguaggio diventa direi sereno ma quasi rassegnato come consapevole che la bontà d'animo non possa essere sufficiente per aiutare gli altri esseri umani.
Alla fine vedo due messaggi in questa storia: il primo è che persino un bastardo e delinquente come Sumatra possa essere migliore degli apparentemente integerrimi governanti, il secondo è un senso di speranza che anche l'uomo peggiore possa redimersi e pur rimanendo con comportamenti per niente ortodossi possa rendersi capaci di azioni volte al bene e avere anche un senso di ammirazione di un uomo semplice e come unica missione quella di aiutare gli altri.
|